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      Il lavoro sindacale diventa in tal modo il solo lavoro politico quotidiano delle nostre sezioni comuniste, il comitato sindacale diventa la sezione del partito; fino ad oggi il comitato sindacale era presentato alle masse come un organismo contrapposto alla Confederazione generale del lavoro; d'ora innanzi diventa un organismo di lavoro del partito e che col partito deve essere quindi meglio collegato.
      Il comitato sindacale deve fare un piano di lavoro in rapporto alla struttura organizzativa che sarà data al partito, e ponendo a capo di lavori importanti elementi capaci, in modo che la capacità abbia prevalenza sulla elettività.
      Occorrerà pure precisare la nostra azione verso la Confederazione generale del lavoro nel caso che essa voglia trasportarsi all'estero, tenendo conto del fatto che si tratta di una questione delicata e che bisogna assolutamente non prestarsi al gioco dei riformisti i quali vorranno farci passare per provocatori.
      Gli industriali cercheranno in tutti i modi di ostacolare la nostra azione di penetrazione e di conquista nelle fabbriche e tenteranno anche di modificare la composizione delle masse operaie piú avanzate. Prima della guerra dall'Italia emigravano i braccianti e pochi operai qualificati; dopo l'avvento del fascismo si è verificato il contrario: molti operai qualificati sono andati all'estero dove l'opera loro è stata molto apprezzata. Oggi la Fiat e Gualino si propongono di licenziare un grande numero di operai, i quali dovranno emigrare, e di assumere dei lavoratori non qualificati veneti e siciliani.


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Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





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