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      Ecco gli elementi sui quali il nostro partito esercita un'attrazione sempre crescente e i cui esponenti politici sono un indice sicuro di movimenti alla base spesso piú radicali ancora di quanto non appaia da questi spostamenti personali.
      Una attenzione particolare deve essere data alla funzione che nell'attività per il fronte unico è svolta dalla nostra gioventù. Occorre perciò tener presente che nell'azione della gioventù dev'essere consentita una maggiore elasticità che non sia consentita al partito. È evidente che il partito non può addivenire a fusioni con gli altri gruppi politici o ad accettazioni di nuovi membri sulla base del fronte unico che tende a creare l'unità d'azione della classe operaia e l'alleanza tra operai e contadini e non può essere la base di formazioni del partito. Per i giovani invece la questione si pone diversamente. Per la loro stessa natura i giovani rappresentano lo stadio elementare di formazione del partito. Per entrare nella «gioventù» non si può domandare di essere già comunisti nel senso completo della parola ma solo di avere una volontà di lotta e di voler diventare comunisti. Perciò questo punto deve servire come riferimento generale per fissare meglio la tattica propria dei giovani. Un elemento del quale occorre tener molto conto perché ha un valore storico non indifferente è questo: se ha importanza il fatto che un massimalista, un riformista, un repubblicano, un popolare, un sardista, un democratico meridionale aderiscono al programma del fronte unico proletario e della alleanza fra operai e contadini, molta maggior importanza ha il fatto che a tale programma aderisca un membro dell'azione cattolica come tale.


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Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418