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      Il nostro partito deve porsi il problema generale delle prospettive della politica nazionale. Gli elementi possono essere cosí stabiliti: se pur è vero che politicamente il fascismo può avere come successore una dittatura del proletariato — poiché nessun partito o coalizione intermedia è in grado di dare sia pure una minima soddisfazione alle esigenze economiche delle classi lavoratrici che irromperebbero violentemente nella scena politica al momento della rottura dei rapporti esistenti — non è però certo e neanche probabile che il passaggio dal fascismo alla dittatura del proletariato sia immediato. Bisogna tener conto del fatto che le forze armate esistenti, data la loro composizione, non sono conquistabili immediatamente e che esse saranno l'elemento determinante della situazione. Si possono fare delle ipotesi alle quali attribuire volta per volta maggiore carattere di probabilità. È possibile che dal governo attuale si passi a un governo di coalizione, nel quale uomini come Giolitti, Orlando, Di Cesarò, De Gasperi diano una maggiore elasticità immediata. Gli ultimi avvenimenti parlamentari francesi dimostrano di quale elasticità sia capace la politica borghese per allontanare la crisi rivoluzionaria, spostare gli avversari, logorarli, disgregarli. Una crisi economica improvvisa e fulminea non improbabile in una situazione come quella italiana potrebbe portare al potere la coalizione democratica repubblicana, dato che essa si presenterebbe agli ufficiali dell'esercito e a una parte della stessa milizia e ai funzionari dello stato in genere (elemento di cui bisogna tener molto conto in situazioni come quella italiana) come capace di infrenare la rivoluzione.


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Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





Giolitti Orlando Di Cesarò De Gasperi