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      Il nostro partito inglese deve avere un programma di riorganizzazione democratica delle Trade-unions. Solo nella misura in cui i sindacati locali inglesi si coordineranno come le nostre Camere del lavoro e daranno alle Camere del lavoro poteri adeguati sarà possibile: 1) liberare gli operai inglesi dall'influenza della burocrazia sindacale; 2) ridurre l'influenza esercitata nel Labour party dal partito di MacDonald (ILP) che oggi funziona appunto come forza centralizzatrice locale nella polverizzazione sindacale; 3) creare un terreno in cui sia possibile agli elementi organizzati del nostro partito di esercitare direttamente un'influenza sulla massa operaia inglese. Io penso che una riorganizzazione in tal senso delle Trade-unions, sotto l'impulso del nostro partito, avrebbe il significato e l'importanza di una vera e propria germinazione soviettista. D'altronde essa sarebbe nella linea della tradizione storica della classe operaia inglese, dal chartismo fino ai comitati di azione del 1919.
      Il secondo problema fondamentale posto dallo sciopero generale inglese è quello del Comitato anglo-russo. Io penso che nonostante la indecisione, la debolezza e se si vuole il tradimento della sinistra inglese durante lo sciopero generale, il Comitato anglo-russo debba essere mantenuto perché è il terreno migliore per rivoluzionare non solo il mondo sindacale inglese, ma anche i sindacati di Amsterdam. In un solo caso ci dovrebbe essere una rottura tra i comunisti e la sinistra inglese: se l'Inghilterra fosse alla vigilia della rivoluzione proletaria e il nostro partito cosí forte da poter condurre da solo la insurrezione.


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Sul fascismo
di Antonio Gramsci
pagine 418

   





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