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      Qui è bene che ci arrestiamo un poco, perchè i miei lettori non abbiano ad accusarmi di accennare soltanto al nome di una città così antica e degna di nota; tuttavia non mi tratterrò a lungo.
      Preneste, che ora sotto il nome di Palestrina ci appare come un gruppo di case nere sul pendio di una collina di tufo, fu anticamente la dominatrice del Lazio, prima di Alba Longa e di Roma, come lo attestano le ciclopiche mura in doppia linea che ancora esistono e che proteggevano altra volta l'antica cittadella. Sorgeva questa[7] sul punto più elevato del monte Prenestino, in una località per natura fortissima e quasi inespugnabile, dove nel medio evo fu costruito un castello. L'origine dell'antica città rimonta ai tempi favolosi, ai tempi di re Cecolo, che Virgilio (Eneide, VII, 678) pone alla testa di una legione, di cui facevano parte le genti dell'Anio, dell'Ernica e della "ricca" Anagni.
      Preneste fu signora del Lazio sino al giorno in cui i Romani la sottomisero. Più tardi la si trova spesso menzionata nella storia; Pirro la conquistò e vi si arrestò prima di muovere contro Roma; maggiore importanza ebbe ai tempi di Silla, quando il giovane Mario cercò di sottometterla; e allorchè Silla divenne padrone della città, dopo un lungo e faticoso assedio, vi fece trucidare tutti gli abitanti maschi, li rimpiazzò con i suoi veterani ed ingrandì talmente il tempio della Fortuna, uno dei più famosi santuari del Lazio, da comprendere quasi tutto lo spazio dell'odierna città che venne innalzata sulle fondazioni del tempio di Silla.


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Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





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