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      Strade deserte menano alla piazza principale "piazza Imperiale"[17] l'aspetto delle abitazioni nulla ha di seducente, se non qua e là qualche finestra gotica, che ricorda, con le sue sculture ed i suoi rabeschi, il periodo migliore del medio evo.
      Quando si arriva in un paese appartato per dimorarvi qualche tempo (io ho villeggiato per tre mesi a Genazzano la prima volta, e vi sono tornato ancora due volte nell'estate), uno dei primi pensieri, dopo aver trovato un'abitazione ed esservisi istallati, è quello di cercare le più belle passeggiate e quei luoghi dove si può gustare l'aria libera, il fresco, la tranquillità, e leggere e pensare senza venir disturbati. Mi sono accorto subito che a Genazzano potevo soddisfare i miei gusti rustici. Per il paese non si può, è vero, passeggiare a lungo, le vie essendo troppo ineguali e troppo strette; non v'è una pianta sotto l'ombra della quale sia possibile sedere; ma fuori abbondano ombrosi castagneti e ameni vigneti, ove è dato assaporare tutte le dolcezze della pace e della solitudine. V'è pure una strada piana, adattissima per passeggiarvi; per giungere a questa bisogna attraversare il palazzo Colonna e si arriva ad un ponte gittato attraverso un burrone e formato di un arco solo in pietra, non indegno degli antichi romani: vi si scorge la mano possente dei Colonna. Addossato[18] allo stesso palazzo è un acquedotto, costruito questo pure da quell'antica famiglia, ora abbandonato, ma molto pittoresco, con i suoi archi che, in parte rovinati, sorgono negli antichi giardini, ridotti essi pure in misero stato.


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Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





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