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      E' l'antico Fumone, il carcere di Celestino V. Qui egli morì il 19 maggio 1296, dopo una penosa prigionia di dieci mesi, nella tarda età di 81 anno.
      Nel contemplare Fumone pensai che non sarebbe stato facile davvero trovare un luogo di esiglio più triste di questo. Non fu certo però la solitudine che maggiormente addolorò quel prigioniero, che aveva passato la sua vita fra le spelonche in luoghi selvaggi.
      Dovetti contentarmi di guardare questo castello sospeso sulla mia via, simile ad un nido di briganti. Proseguii la strada ai lati della quale si ergevano due alti monti ed una terza altura chiudeva l'orizzonte. Giunto in cima a questa mi si presentò dinanzi un panorama sublime. Di lassù si scorgeva il più splendido paesaggio degli Appennini; colline e pianure si alternavano e dietro si stendevano catene di alti monti su cui, in lontananza, si scorgevano[102] borghi e città, fra le quali Vico e Guarcino.
      La strada scendeva quindi dolcemente nella fertile campagna di Alatri, e finalmente dopo aver girato una collinetta vidi dinanzi a me questa interessante città. Cavalcando attraverso mura annerite dal tempo, in un meraviglioso mattino d'estate, fui rallegrato dall'aspetto vivace della città, ricca di splendidi palazzi che dimostrano una fiorente vita cittadina nel passato. Non avevo ancor visto una città di così bell'aspetto nei monti del Lazio e non ve n'è altra che abbia un'architettura di stile così spiccatamente gotico-romano.
      Alatri è il centro principale d'industria e di commercio dei monti Ciociari, vi si fabbricano stoffe, tappeti, coperte di lana, e quelle giubbe e quei cappelli a punta che sono tanto in uso in tutto il Lazio.


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Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





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