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      La Certosa non si compone di un unico fabbricato, ma di un gruppo di cappelle, di chiese, di cortili cintati, di costruzioni di ogni genere, la cui comoda disposizione denota ricchezza e tranquilla felicità. Le fanno corona folte piante annose isolate od in gruppi. Nei recinti chiusi vacche, pecore e capre pascolavano mentre i frati camminavano su e giù sorvegliando i servi che lavoravano; vi era un animato movimento di ogni genere di persone, tutte mantenute dal convento.
      Il guardiano, uomo alto e serio con una lunga barba ondeggiante, mi accolse cortesemente alla porta del vestibolo e mi disse di presentarmi al superiore che avrebbe poi dato l'ordine che fossi ricevuto.
      Indi venni condotto nel vasto cortile interno di forma quadrata, circondato dai diversi fabbricati del convento e dalla facciata della chiesa.
      Tutto è mantenuto colla più scrupolosa[126] cura e nettezza, ma le costruzioni non hanno nulla di antico anzi portano l'impronta, dello stile sfarzoso del secolo XVIII. Nell'interno vi sono dei corridoi lunghi ed ariosi sui quali si aprono d'ambo i lati le celle dei monaci. Trovai il superiore seduto dietro ad uno scrittoio in una stanza spaziosa, occupato ad ascoltare alcuni domestici che pareva gli esponessero qualche richiesta. Egli accettò volentieri la mia preghiera di essere ricevuto nel convento senza farmi alcuna domanda sulla mia patria o sulla mia religione. Certamente a quei frati bastano un rapido sguardo alla fisonomia del forestiere e le poche parole scambiate con lui per riconoscere subito il cattolico od il protestante.


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Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





Certosa