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      L'idea che su questa spiaggia deserta, circondata di prati, brillò in tutta la sua divina bellezza, attorniato da altre stupende creazioni artistiche, l'Apollo del Belvedere, aumenta il pregio di questo luogo, già di per sè amenissimo. La statua meravigliosa fu qui scoperta ai tempi di Giulio II, ed anche quelle che sono nelle gallerie del Vaticano, del Campidoglio e del palazzo Albani, furono in seguito per la maggior parte qui rinvenute, come del resto anche il famoso gladiatore morente, parecchie statue di imperatori, i busti di Adriano, di Settimio Severo, di Faustina, i satiri, gli atleti, le statue di Giove e di Esculapio, i tripodi stupendi e i meravigliosi altari del Campidoglio, dedicati ai venti. Sopra un'altura della spiaggia, dove ora sorge, sulle fondamenta di un tempio antico, un piccolo forte, dal quale, appoggiato ad una vecchia e gigantesca spingarda del medio evo, tutta arrugginita, un soldato contempla il mare, sono tuttora in piedi le basi di antiche colonne e vicino queste, ventidue splendidi capitelli corinzi di cipollino. Le loro volute ed i loro ornamenti[217] sotto l'abaco, sono particolarmente geniali ed io non ricordo di averne mai visto di simili; rappresentano conchiglie, delfini, gamberi di mare. L'architetto conformò gli ornamenti al luogo, e molto probabilmente questo tempio era dedicato a Nettuno.
      Ad Anzio ho trovato una persona che si diletta di antichità; in Italia non v'è paese di qualche importanza che non abbia il suo storiografo locale od il suo archeologo.


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Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





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