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      Qui non mancano perņ neppure monumenti moderni, che ricordino altri siti, altre regioni. La bella villa Mencacci, che sorge in una fresca valletta, vicino alla spiaggia, fu, per esempio, non č molto, abitata per varī anni da un re in esilio che aveva vissuto in America e guerreggiato per un trono sulle belle sponde del Tago. Intendo parlare di Don Miguel, principe[219] esecrato dal Portogallo, che venne qui fuggiasco, senza corona e visse a lungo in questa solitudine, vicino ai galeotti, in un esilio che fu certo senza conforti, perchč se a noi, che nulla abbiamo da espiare, questa spiaggia solitaria, ai contini delle paludi pontine, puņ apparire poetica, ad un re spodestato dovette riuscire insopportabile e con un carattere quasi vendicativo. Don Miguel ammazzava qui il suo tempo cacciando continuamente nei boschi sopra Astura. Un giorno scomparve. Mi hanno narrato in Anzio che soleva trattenersi volontieri con i pescatori e che non si vergognava punto di parlare della sua disgraziata lotta per la corona del Portogallo.
      Contemplando la villa Mencacci, la fantasia vola lontano, al Brasile ed al Portogallo, alle burrascose vicende della loro storia.
      Un altro avvenimento moderno ricorda questa spiaggia: lo sbarco, cioč, nel 1848, degli spagnoli, chiamati da Pio IX fuggiasco, per salvare gli Stati della Chiesa. Trovavasi allora il Papa in esilio nella rocca di Gaeta, la Coblenza dell'emigrazione italiana nel 1848 e nel 1849: mentre i francesi marciavano su Roma, gli austriaci occupavano Bologna ed i napoletani si avanzavano verso Terracina.


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Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





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