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      Ecco in che consiste il costume delle donne di Nettuno: in capo portano una specie di fazzoletto a striscie d'oro e d'argento che sporge sulla fronte; una gonnella di seta o di velluto color rosso scuro, ricamata sul fondo in oro o in argento, scende loro dai fianchi, e sopra questa portano un corsetto di broccato, ugualmente ricamato sul petto e sulle maniche. Anelli, orecchini, braccialetti di oro e coralli dànno ancora maggior risalto alla bellezza della persona ed all'originalità[224] del loro costume. Il colore dei vestiti è a volte verderame o violaceo, o anche nero o azzurro scuro. Pare anzi che l'eleganza e la bellezza di questo costume nobiliti il portamento delle donne; io le ho viste infatti passeggiare per le piazze del loro paese in rovina con l'incendere maestoso delle romane e di quelle certo non meno belle: parecchie con un profilo greco nobilissimo, tutte con capelli corvini ed occhi scintillanti, atti a soggiogare il cuore più duro. Allorchè i mortaretti, che formavano quasi una ghirlanda su un antico muro, sono scoppiati, i cannoni hanno sparato, ed ho visto tutte quelle donne con i loro abiti rossi ed oro, avvolte nei vortici di fumo di quell'artiglieria popolare, mi è sembrato di trovarmi dinanzi ad un Olimpo, popolato da divinità ideali.
      Però, anche senza il loro costume festivo, son belle del pari le donne di Nettuno. Si vedono ogni giorno, in gruppi numerosi, lavare patriarcalmente i loro panni alla fontana pubblica; non attaccano mai discorso con gli stranieri, sono timide come gazzelle, e rispondono appena, solo con gli occhi bassi, al saluto.


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Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





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