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      Nell'uscire dallo splendido bosco, avevo alla mia destra il lago di Paola, a sinistra la spiaggia del mare e sopra, all'estremità del capo, una graziosa torre, la torre di Paola. Il lago appariva come un grigio e melanconico specchio d'acqua fra rive piane, un vero lago di maremma che s'internava per parecchie miglia dentro terra. Stavano sulle sue rive due chiesette chiamate San Paolo e Santa Maria della Surresca. In tempi remoti, il lago era unito al mare e formava una baia: ora la comunicazione è ristabilita per mezzo di un canale. Lucullo vi aveva una villa e famosi vivai. Anche nel medio evo fu luogo di pesca e di caccia all'anitra (l'anitra selvatica si chiama qui folaga) e solo per opera del tempo l'antico canale è andato in rovina. Innocenzo XIII fece costruire il casino e la chiesa che stanno ancora sul canale, sebbene abbandonati[265] e quasi rovinati ed altre case anche fece costruire sulla sponda del lago, per i pescatori e ispettori e per magazzini. Oggi uno speculatore di Sperlonga ha preso in affitto la pesca del lago per la modesta somma di lire 7500 annue. L'ardente sole del mezzodì fiammeggiava sul lago plumbeo nella profonda e selvaggia solitudine delle paludi e dei boschi: appena gli alti giunchi e i tamarischi della riva si movevano; non una barca appariva sulla superficie tranquilla; questa quiete fosca e solenne aveva qualche cosa di favoloso.
      Camminavamo lungo le case della riva, lungo il muro di un grande giardino che fu di Poniatowski, ora completamente abbandonato e selvaggio.


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Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





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