Pagina (204/270)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Un pescatore era intanto venuto ad aspettare o ad affrettare il mio ritorno; perchč,[272] come avevo osservato dalla torre di Paola, il vento si era nel frattempo fatto pił forte e il mare si era coperto di schiuma. Una gita di parecchie ore in mare, con quel tempo, non si presentava certo come una bella prospettiva!
      Scendemmo per un sentiero fino alla spiaggia, dove apparivano alcuni ruderi antichi. Sarebbe stato veramente bello aver potuto passare in quel luogo alcuni giorni, arrampicarsi sulle rocce, visitare le belle grotte, vedere le torri del Fico, Cervia e Moresca che stanno sulle sporgenze estreme del capo. Camminando lungo la spiaggia riuscimmo di nuovo presso torre Vittoria e salimmo sulla barca:
      E quei si rimbarcavano; e sui banchiSedean l'un dopo l'altro, e percotendo
      Gķan co' remi concordi il bianco mare.
      Ci arrestammo un istante ad un miglio dalla spiaggia. La barca sembrava davvero un guscio di noce sul flutto irrequieto, ora avendo come sfondo l'orizzonte da un lato ed i monti dall'altro, ora sprofondandosi nelle liquide valli. Questa gita mi fece molto piacere, perchč non temo il mare agitato e non soffro punto il mal di mare. I rematori vogavano faticosamente, ma con arte consumata sapevano ora evitare, ora utilizzare abilmente le onde pił grosse e pił[273] alte. Allora capii veramente che cosa fosse una barca equilibrata e la nostra poggiava fissa e sicura sui suoi quattro remi, che insieme sembravano servirgli come braccia e come ancora. Era assai difficile avanzare e dopo pił di due ore di lotta ci trovammo di nuovo di fronte a torre Badino.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Passeggiate per l'Italia
Volume Primo
di Ferdinand Gregorovius
Carboni Editore Roma
1906 pagine 270

   





Paola Fico Cervia Moresca Vittoria Badino