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      Fatto popolo, andatone il partito, e reso il suffragio, Lupo, com'era ben da credersi, non ne ebbe una bianca, e fu proclamato a pieno consiglio di vicinanza campione degli uomini di Limonta.
      Intanto, pel tempo corso di mezzo, per le nuove cure a cui s'erano rivolti gli animi, era dato giù quel primo bollore di sdegno e di vendetta, e la moltitudine, nuova al sangue, cominciava a provare il naturale sgomento per quello che avea versato. Ognuno desiderava di torsi da quel luogo troppo funesto, di sottrarsi alla vista di tanti testimoni, che so io? di nascondere a -nella quiete e nel segreto fidato della propria casa, la parte che aveva avuto in un eccesso, che tutti ben prevedevano dover tornare in capo a' suoi commettitori: per lo che, cheton chetone, mogi mogi, come cani scottati, con la coda fra le gambe, l'un di qua, l'altro di là, per la china, per l'erta, se la fumaron via, e in poco tempo fu tutto solitudine e silenzio.
      Con tutto ciò il Pelagrua non volle fidarsi di rimaner in paese, che quel terreno gli scottava sotto, e disceso alla riva del lago, e trovatavi una barchetta v'entrò in compagnia dei pochi suoi cagnotti e del resto della famiglia scampata da quello scempio, senza neppure aspettare d'esser raggiunto dalla moglie col bambino, ch'egli avea inteso poco prima, come fossero stati ricoverati nel castello del conte. V'entrò, e, scostandosi dalla spiaggia, volgeva gli occhi indietro a guardar Limonta, e bestemmiava e malediceva la faccia del sole, giurando di tornarvi tosto colle forze dell'abate a far le sue vendette.


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Marco Visconti - Storia del Trecento cavata dalle cronache di quel tempo e raccontata da Tommaso Grossi
di Tommaso Grossi
Vallardi Editore Milano
1958 pagine 484

   





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