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      Dopo aver lungamente esitato fra sè stesso, Lupo disse ai compagni: - Qui convien risolversi intanto che è giorno; tenterò io d'arrampicarmi lassù, - ed accennava col dito un'altura un po' sulla diritta, - e troverò modo di calare a Varenna per tornar poi qui con una barca.
      Il falconiere non volea per verun patto ch'ei s'avesse a porre a sì gran rischio - Resta qui con noi, - gli diceva, - tutti insieme a beneficio di fortuna. - Anche Ottorino cercò di persuaderlo che non si mettesse a quell'impresa, che pareva una temerità, sto per dire una pazzia; ma egli rispondeva: - Ho fatto il cacciatore quand'era giovinetto, e posso dire che non v'ha precipizio del Còdano o del Legnone ch'io non conosca; dunque lasciatemi fare, e coll'aiuto di Dio spero che riuscirò a bene. - Si trasse i calzaretti, depose un mantello che avea in dosso, e rimasto in un semplice farsettin di pelle leggiero e succinto, senza più si pose all'opera.
      Giunse senza troppa difficoltà alla radice della montagna, e fermatosi un istante sopra l'ultimo scoglio appoggiato a quella, guardò in su la sterminata altezza che dovea guadagnare, stese le palme sul sasso tastandolo, e crollò il capo quasi disperasse di potervisi tenere: ma poi si fece il segno della croce, e cominciò a montar lentamente, con accortezza, inerpicando, aggrappandosi di balza in balza, di roccia in roccia, di dirupo in dirupo. Se s'abbatteva in un pruno, in uno sterpo, in un querciuolo, in un sottil gambo di fico salvatico, lo afferrava colle mani, vi appoggiava poscia i piedi, e su e su: ogni scoscendimento, ogni scheggia, ogni fenditura gli faceva giuoco, v'adoperava le braccia, le gambe, le dita e le unghie; quando si inarcava su i ginocchi, quando veniva strisciando leggermente sul petto, e su e su.


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Marco Visconti - Storia del Trecento cavata dalle cronache di quel tempo e raccontata da Tommaso Grossi
di Tommaso Grossi
Vallardi Editore Milano
1958 pagine 484

   





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