Pagina (105/484)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Per la gola d'una grossa somma fattagli profferire dal Crivello, il manigoldo avea tradito il nuovo padrone come avea tradito l'antico: ma non ebbe ad andar al papa per la penitenza ve'! no di sicuro; Marco andò a cercarlo fin di là di Francia dov'ei s'era rifuggito, e l'ammazzò di sua mano.
      - Gli sta bene, - disse ancora Lauretta, - ci ho proprio gusto, birboni!
      - E anche al padre di Ermelinda ebbe a costar caro quel tradimento, chè Marco, còltolo dopo molt'anni a Trezzo nel guadar l'Adda, lo passò banda banda con una lancia.
      - Adesso capisco, - diceva la figlia, - perchè la padrona quando s'imbatte a sentir menzionare codesto Marco la si riscuote tutta e par che il sangue le dia un tuffo. Ma com'è stata poi la faccenda di quel giullare delle arance?
      - Non la indovini? quella fu una malizia doppia del Crivello per dar più colore alla cosa e far cadere la figlia nella trappola.
      - Oh quanti viluppi! quanti rigiri per assassinare una povera creatura! - disse ancora Lauretta; e reso grazie alla madre della sua condiscendenza, corse tosto da Bice a raccontarle quanto avea sentito.
      Giunti ora al punto che questo Marco, di cui abbiamo fatto parola tante volte, comincia a comparire sulla scena, a mischiarsi coi nostri personaggi, a prender parte agli avvenimenti che ci prepariamo a raccontare, è necessario che ne presentiamo, dirò così, un po' di biografia, un po' di ritratto ai nostri lettori.
      Figlio secondogenito del Magno Matteo, Marco Visconti avea seguitato il padre con fede e con amore tanto nella prospera quanto nell'avversa fortuna, ed era sempre stato il suo prediletto: d'indole generosa, pronto d'ingegno, atto delle membra, il primo sempre in tutti gli esercizi che s'addicessero a gentiluomo, secondo la ragione del tempo, facevasi fin da giovinotto perdonar dagli emuli la sua incontrastabile superiorità colla modestia delle sue maniere, virtù che veniva in lui più grata per lo splendore dei natali, per la beltà del volto, per la leggiadria della persona.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Marco Visconti - Storia del Trecento cavata dalle cronache di quel tempo e raccontata da Tommaso Grossi
di Tommaso Grossi
Vallardi Editore Milano
1958 pagine 484

   





Crivello Marco Francia Lauretta Ermelinda Marco Trezzo Adda Marco Crivello Lauretta Bice Marco Magno Matteo Marco Visconti