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      Saranno tenuti gli assalitori di venir a toccare uno degli scudi appesi in capo alla lizza, o molti d'essi, a loro scelta, o anche tutti se vogliono, ivi troveranno un ufficial d'armi che li riceverà per arrolarli.
      Saranno altresì tenuti gli assalitori di apportare o far apportare da un gentiluomo ai detti ufficiali d'armi i loro scudi colle proprie imprese ed armi per appenderle, prima di cominciar la giostra, dove si è detto di sopra, e in caso che non vi siano appese nel tempo debito, non saranno ricevute senza il consenso dei tenitori, e dell'Illustre e Magnifico Messer vicario imperiale.
      E per segno di verità abbiamo scritto il nostro nome
      .
      Qui il leggitore si arrestò. - E le soscrizioni? - disse più d'uno: - vediamo, vediamo.
      - Ecco anche le soscrizioni:
     
      Sacramoro Liprando.
      Ottorino Visconti.
      Bronzin Caimo.
      Pinala.
      Pietro Meraviglia.
      Un Tanzo.
      Due Biraghi.
      Due Bossi.
      Bertone Cacatossici.
      Lorenzuolo da Landriano.
     
      Dato in Milano di Lombardia. Anno Domini. 1329, il mese... e il giorno...
      , volete altro?...
      Il conte del Balzo, che in tutto il tempo del banchetto, ammaliato e tenuto in soggezione dalla maestà naturale del volto e delle maniere di Marco, non avea fatto altro che rispondere poche parole, mal infilzate, alle domande che il padron di casa gli dirigeva a quando a quando; ora che si trovava lontano da lui, che era uscito, dirò così, dall'orbita della sua azione, messo in vena per gli onori resi alla figlia, per l'attenta udienza che era stata data tanto tempo al suo primo discorso, non poteva tenersi nella pelle, e appena si accorse che la lettura era finita, sporgendo innanzi il capo fra il crocchio dei giovani ch'erano stati attenti a quella:


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Marco Visconti - Storia del Trecento cavata dalle cronache di quel tempo e raccontata da Tommaso Grossi
di Tommaso Grossi
Vallardi Editore Milano
1958 pagine 484

   





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