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      - Guarda se non gli va assestata come un guanto, - disse il Birago ad un suo garzone, accennandogli la corazza di Ottorino, il quale in quel punto gli passava dinanzi.
      Il garzone voleva rispondere qualche cosa, ma la moglie dell'armaiuolo non gliene dette tempo, chè pigliando il marito per un braccio: - Ditemi un po', Giacomolo, - gli domandava, - quel cavaliere là, il terzo della fila, è egli cieco d'un occhio, che lo tien coperto da una benda? e concio com'è, ven qui a far d'armi?
      - Egli ha la veduta buona da tutt'e due come me e come te, - rispose l'armaiuolo; - io lo conosco, è Bronzin Caimo, di que' Caimi che stavano una volta a Sant'Ambrogio, ed ora stanno presso il Broletto Nuovo; la storia di quell'occhio bendato te la dirò io. Costui fece un pezzo il patito d'una dama de' Lampugnani, ma lei non voleva sentir parlare del fatto suo, ch'era un povero scempiatello; e per levarselo un tratto da dosso, gli fece intendere che non potea più vedersi dinanzi un baggiano, che fuor delle nostre mura nessuno sapea chi si fosse. Gliel'ha detto con un po' più di garbo, ma infine riusciva a questo; allora quel poveraccio che ti fa lui? apposta la dama che passeggiava una sera in un suo giardino, le si butta in ginocchioni dinanzi, le piglia una mano, e con quella si fa chiudere un occhio, e poi giura e fa voto di non aprir mai più quell'occhio finchè non avesse scavalcati tre cavalieri; e di non comparirle mai più dinanzi se non coi due occhi aperti, voleva dire, se non dopo d'aver compito il voto.


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Marco Visconti - Storia del Trecento cavata dalle cronache di quel tempo e raccontata da Tommaso Grossi
di Tommaso Grossi
Vallardi Editore Milano
1958 pagine 484

   





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