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      Tutti quanti, uomini e donne, caricatesi le loro povere masserizie, volevan correre a Milano, e ci volle del buono a moderar quella foga, che, votando il paesello, avrebbe, con troppo aggravio d'una città che s'aspettava d'esser assediata, ridotto in essa una turba d'imbelli. Furono trascelti quelli che eran atti al maneggio dell'armi, e dato il carico al pievano nostro amico di condurli. Fra gli eletti si trovava il barcaiuolo: Marta, la sua vecchia donna, non ricusava di rimanersi soletta nella vedova casa, perchè il marito potesse correr ove lo chiamava il dover suo: anzi, così strema com'ell'era, di quel po' di cenciucci voleva darne a lui la maggior parte, chè non avesse ad esser del tutto a carico d'altri; offrendo così anch'ella della sua povertà qualche cosa al bisogno comune per acquistar l'indulgenza promessa. Ma il curato ebbe troppa compassione, troppa maraviglia di lei, e le dette licenza, anzi le impose in certo qual modo, di seguitare il marito: nè questo favore, accordato a lei sola fra tante altre che pur l'avean domandato, eccitò una parola di malcontento; tutti sentivano che il caso della povera vecchia era fuori delle regole comuni, che la sua disgrazia, egualmente che la sua virtù, l'avean levata al disopra degli altri collocandola in un posto privilegiato.
      La piccola truppa si mise in viaggio verso Milano con quella poca grazia di Dio che avean potuto metter insieme nelle comuni strettezze, non lasciando ai rimasti indietro che quanto era propriamente necessario.


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Marco Visconti - Storia del Trecento cavata dalle cronache di quel tempo e raccontata da Tommaso Grossi
di Tommaso Grossi
Vallardi Editore Milano
1958 pagine 484

   





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