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      - È fieno per le stalle del Conte, - rispose ancora quel da basso.
      Fu calato il ponte levatoio e quattro cavalli che tiravano un carro di fieno vennero innanzi fin sotto l'arcone, tanto che la prima coppia toccava col muso la saracinesca abbassata: ad una voce del capo dei Limontini la saracinesca alzossi, e scorrendo fragorosa e sonante fra le scanalature dei due pilastri incapati di fianco, s'andò a nascondere su per la volta: allora l'uomo che guidava il carro fece fare alcuni passi ai cavalli, poi gli arrestò con non so che scusa. - Innanzi! - gli gridò Lupo; ma quegli invece di obbedire diede un fischio, e una frotta di soldati, uscendo di dietro la chiesa di San Marco dov'erano appiattati, corsero di galoppo a quella volta.
      - Giù il cancello! giù il cancello! - gridò Lupo. Si levano i contrappesi, la saracinesca piomba, ma nel cadere incontra il carro di fieno che v'era sotto, e riman sospesa in alto. - Leva il ponte! - Non si può più levare; v'è al di fuori chi lo tien giù con funi e puntelli.
      - Tradimento! tradimento! Ambrogio, Michele, Limontini, tradimento!
      Il guardiano della torre mette a bocca un corno, e chiama soccorso; gli sparsi lungo lo steccato accorrono da tutte le bande: le due sentinelle, il falconiere, il barcaiuolo, quattro o cinque altri, si mettono tosto ai lati del carro, e menando colpi alla cieca riescono a tener indietro alcuni pedoni che facean forza d'entrare: nello stesso momento Lupo balza addosso ai cavalli attaccati al carro e li tempesta col tronco d'un'asta, e li ferisce colla punta, e gli inanima e gli spaventa colla voce: quelli puntando, facendo arco delle schiene, piegandosi colla pancia per terra, giungono a smovere tanto o quanto il carico ad onta della resistenza che vi opponevano le enormi barre di ferro affondate nel fieno che avea acconsentito al peso: gridò ben egli, il figlio del falconiere, due o tre volte ancora, che si sollevasse il cancello per un momento tanto da poter dispacciare il carro che passasse innanzi; ma in quella confusione, in quel parapiglia, con quel baccano, la sua voce non fu intesa.


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Marco Visconti - Storia del Trecento cavata dalle cronache di quel tempo e raccontata da Tommaso Grossi
di Tommaso Grossi
Vallardi Editore Milano
1958 pagine 484

   





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