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      E quella nostra povera chiesetta che adesso si dovrà aprire, perchè dicono che il papa leva la scomunica; che non l'avessimo più a vedere? coll'altare nuovo che abbiam voto di fare a San Genesio quando la terra sarà ribenedetta?... che non avessimo a sentir più quella campanella sonar l'Ave Maria tutte le mattine e tutte le sere? E non contate per nulla il trovarsi insieme con gente che parlan tutti come noi, chè qui si pena a capire quello che si barbuglino, e poi per ristoro ci sbeffano noi, come se fossero loro quelli che parlan pulito?
      A questo punto fece un momento di pausa, quindi seguitava sospirando: - Pover'uomo, capisco bene, capisco quello che vi stoglie da quei luoghi: o credete voi che anche per me siano quelli d'una volta? prima della nostra disgrazia, quando quel nostro poveretto... (Gesù Maria per lui!)... Ma via, non torniamo a piangere! sia fatta la volontà di Dio... Quel che voleva dire?... Credete voi però collo star lontano dal paese, col non veder più quei luoghi, di potervelo tôrre dal cuore? No, vedete, no; e quand'anche lo poteste, non vorreste farlo del sicuro. Sentite, Michele, staremo là insieme, penseremo a lui, pregheremo per lui, andremo a dirgli del bene innanzi alla sua croce, fin tanto che il Signore ci lascia quaggiù a far penitenza dei nostri peccati; e quando ci chiamerà con sè, almeno avrem la consolazione di poterci far seppellire dove lui.
      Il marito al finir di quelle parole asciugandosi gli occhi: - Avete ragione, Marta, - diceva, - avete ragione; ma siete una benedetta donna! mi dite sempre che bisogna rassegnarsi, offrir tutto al Signore, mi sgridate quando alle volte mi cogliete a piangere, e poi mi uscite con certi discorsi!


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Marco Visconti - Storia del Trecento cavata dalle cronache di quel tempo e raccontata da Tommaso Grossi
di Tommaso Grossi
Vallardi Editore Milano
1958 pagine 484

   





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