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      .. guai se il nobile vostro sposo avesse mai ad intendere... guai a tutti, guai a me: permettetemi ch'io sappia chi fu tanto sfacciato... e vi assicuro...
      - Orsù, v'ho comandato che non se ne parli più, - disse la sposa di Ottorino con aria risoluta e dignitosa, e tornando poi tosto a prendere un tuono più affabile, perocchè avea visto quel mariuolo abbassare il capo e rimanersi in silenzio come tutto confuso e mortificato: - Quello che vi domando, - soggiungeva, - si è se Ottorino possa stare ancora un pezzo a giungere.
      - Se sapeste, - disse allora il Pelagrua con una faccia che parea tutta contrita, - se sapeste quanto mi duole che il primo annunzio che ho a dare alla mia padrona non sia un annunzio di subita gioia!
      - Che annunzio avete? - domandò Bice con una sollecitudine paurosa. - Sapete qualche cosa di nuovo?
      - È arrivato un corriere dal Seprio pochi momenti prima che giungeste voi, - rispose il tristo, - e reca che non tornerà per tutt'oggi.
      - Per tutt'oggi? e che ha egli a far colà tutto il giorno? e il corriere prima di partire ha egli veduto il mio sposo? gli ha parlato? e che cosa mi manda egli a dire? Via, fate che venga subito da me, voglio parlargli, voglio parlar io con lui, voglio parlar subito col corriere, avete capito?
      - Se mi permettete, posso dirvi io ogni cosa, perchè veramente il messo... a farlo venir qui... gli ha parlato prima di mettersi in viaggio, l'ha lasciato in castello in compagnia di Lupo, e d'uno scudiero di vostro padre, che è tornato fin là stanotte; sono sani e salvi tutti e tre, chè quello assalto fu cosa da nulla, e dice che abbiate a star di buon animo, e che appena si possa spicciare da certe brighe che lo trattengono colà, volerà da voi.


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Marco Visconti - Storia del Trecento cavata dalle cronache di quel tempo e raccontata da Tommaso Grossi
di Tommaso Grossi
Vallardi Editore Milano
1958 pagine 484

   





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