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      - L'uscio s'era rinchiuso, i due manigoldi erano già in fondo alla loggia, già cominciavano a scendere le scale; e le donne sentivano ancora quella voce sconcia e ribalda che andava pur gridando: - Ubriacone! ubriacone! ubriacone!
     
     
     
      CAPITOLO XXV
     
      - Il tuo sposo dice di non poter esser a ordine pel viaggio di Terra Santa anzi che sia spirato il mese; or bene, figliuola mia, ti do promessa di venirti a vedere ancora una volta in compagnia di tuo padre, prima di questo termine; le dipartenze vogliam farle a Castelletto; va, che Dio t'accompagni; fra otto giorni al più tardi ci rivedremo.
      Tali erano state le ultime parole con che Ermelinda piangendo s'era staccata dal collo di Bice il giorno del doloroso abbandono.
      Giunto il termine prefisso, la buona madre si pose a cavallo a fianco del marito, e coll'accompagnatura di due soli uomini, partì di Milano innanzi giorno, e sollecitando il viaggio, in poche ore furono a Castelletto.
      Ambrogio, il falconiere, era fra i due uomini di scorta: egli voleva abbracciare ancora una volta la sua Lauretta, il suo Lupo, prima che partissero per Terra Santa.
      Al primo giungere su d'una spianata che stendevasi innanzi al forte, i nostri cavalcatori ne videro le torri, le mura, gli spaldi tutti ornati come a pompa di nozze; sulle più alte cime sventolavano le insegne di Ottorino; fra merlo e merlo splendevano scudi di varie fogge e di più colori, con suvvi dipinte le sue armi, le sue imprese; fra una torricella e l'altra eran tirati drappelloni; in cima ai terrapieni s'eran piantati grossi rami, interi alberi vagamente gruppati ed allacciati l'un l'altro con festoni di verzura e di fiori; di luogo in luogo sorgevano capricciosi frascati e pergoli con pennoncelli sulla cima: ma tutto quel lieto apparecchio mostrava che la festa per cui era stato disposto fosse venuta al suo termine, già da qualche tempo; perocchè le fronde degli alberetti, la frasca dei pergolati, la verzura, i fiori, tutto era appassito e cascante.


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Marco Visconti - Storia del Trecento cavata dalle cronache di quel tempo e raccontata da Tommaso Grossi
di Tommaso Grossi
Vallardi Editore Milano
1958 pagine 484

   





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