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      E poi, sentite una cosa: codesta sarà, se volete, una stravaganza, ma per me è tanto l'amore e la divozione che sento per quell'uomo, che s'egli volesse anche ammazzarmi, guardate cosa pazza, e' non mi potrebbe somigliar amaro, mi parrebbe ancora di spender bene la vita, tanto bene, che dopo quel di darla, come si dice, per la Fede, non saprei immaginarmi di meglio.
      - Dunque vi andrai?
      - E di che voglia! e dico che mi par mill'anni d'essermi posto in via!
      - Quello che mi dà qualche pensiero, - diceva Ermelinda, - si è che coloro cui possa premere d'impedire questa tua gita, non ti vincan del tratto per venirti a giocare qualche mal tiro sulla strada.
      - E però farla presto presto, alla sorda, - conchiudeva Lupo, - chè non abbiano a potervisi apparecchiare; e quando poi... fo conto che vi ho ad essere anche io, e volpe che ha lasciata la coda alla trappola, voglio dirti bravo se l'acchiappi la seconda volta.
      - To', la lettera è qui, - disse la Contessa, - capisco anch'io che il più tosto in sì fatti casi è sempre il meglio.
      - A noi, - riprese Lupo, - vo giù a mangiar due bocconi in fretta in fretta, a salutare padre e madre, e poi mi metto in viaggio.
      - Addio, mio buon Lupo, - disse la Contessa. - Il Signore t'accompagni; - ma richiamandolo poi tosto indietro: - E se intanto che tu sei in cammino, il giullare venisse a scavar qualche cosa, spaccerò subito un corriere a dartene avviso. Lo sai bene, è vero? che il Tremacoldo m'ha promesso che si darà attorno in questo tempo frugando, facendo inquisizioni per mettersi sulle loro tracce?


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Marco Visconti - Storia del Trecento cavata dalle cronache di quel tempo e raccontata da Tommaso Grossi
di Tommaso Grossi
Vallardi Editore Milano
1958 pagine 484

   





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