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      Rivoltarono ambedue ad un punto rabbrividite il viso da quella banda; ed ecco, spalancatosi un uscio a muro, che era nascosto e trasfigurato nella parete, avanzarsi due uomini nella camera.
      Lauretta, coprendosi gli occhi colle palme mise uno strido acuto, e si raggruppò tutta sulla seggiola; ma Bice, levatasi dignitosamente in piedi, appoggiò una mano al tavolino, si volse al Pelagrua, ch'ella riconobbe tosto, come riconobbe anche Lodrisio; e con un atto e con una voce pieni di tranquilla e severa maestà, disse a quel primo:
      - Castellano, avete scambiata la camera, a quel che veggio: qui alloggia quella che voi siete solito chiamare la sposa del vostro signore.
      L'indegnazione provata dalla fanciulla al primo accorgersi di quello sconcio e villano procedimento, avea potuto soffocare anco il terrore. Ella si era sentita tutt'ad un tratto ritemprar l'animo e le membra, rifarsi tutta quanta nella antica vigoria; le guance le si erano colorate dello smarrito vermiglio, gli occhi le brillavano della viva luce spenta in essi da tanto tempo, spirava dal volto e dalla persona una vereconda baldanza, una sicurtà verginale.
      I due manigoldi furono colpiti da una maraviglia, lo direro pure, da una riverenza momentanea sì, ma irresistibile: gli occhi diabolici del Pelagrua si abbassarono conquisi da uno sguardo della fanciulla; lo stesso Lodrisio parve a tutta prima sconcertato; gli si scompose sul volto un sorriso pieno d'un freddo orgoglio e crudele, gli morirono sulle labbra le parole di schernevole famigliarità, con cui si preparava ad affrontare la sua vittima; e chinando il capo a mostrare una umiliazione che in quell'istante era pure sincera, le disse balbettando:


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Marco Visconti - Storia del Trecento cavata dalle cronache di quel tempo e raccontata da Tommaso Grossi
di Tommaso Grossi
Vallardi Editore Milano
1958 pagine 484

   





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