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      Allora non si conosceva la composizione delle sostanze organiche, ma questo fatto ben osservato lo tiene preoccupato, intuisce la tendenza che ha il cloro a riprendere qualche cosa che aveva perduto. Ora noi sappiamo che il cloro colle materie organiche produce dell'acido cloridrico perchè si ricombina coll'idrogeno.
      Lavoisier denominò l'acido muriatico deflogisticato: acido marino aerato. Dopo 11 anni, nel 1785 specialmente, l'acido marino deflogisticato fu studiato dal Berthollet che lo considerò come un composto di acido muriatico e di ossigeno e perciò fu detto acido muriatico ossigenato, cioè un composto del radicale murium coll'ossigeno.
      Furono poi: Berthollet che applicò il cloro all'imbianchimento, H. Davy, Gay-Lussac e Thenard, che dimostrarono essere il cloro un corpo semplice, denominato dal Davy chlorine, ossia cloro, da chloros verde.
      È giusto attribuire a Berthollet l'applicazione del cloro all'imbianchimento; ma è anche giusto ricordare che Scheele quando scopri il cloro notò la proprietà che aveva questo gas di decolorare, e a pag. 71 della sua Memoria sul manganese (Mém., t. I, pag. 71) scrive, a proposito dell'acido muriatico deflogisticato:
      La carta azzurra di tornasole è diventata quasi bianca; tutti i fiori rossi, azzurri e gialli, e anche le piante verdi, ingialliscono in poco tempo e l'acqua del pallone è stata cambiata in un puro acido muriatico debole
      .
      Egli aveva dunque già notato in modo particolare l'avidità colla quale il cloro tende a combinarsi coll'idrogeno delle sostanze idrogenate per trasformarsi di nuovo in acido muriatico.


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Biografia di Carlo Guglielmo Scheele
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1912 pagine 81

   





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