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      Per altro, quando la base del Cristallo grande è quadrata, il che è necessario succeda per l'egualità del tempo, nel quale ogni picciola piramidetta alla prima si accosta (ogni qualuolta non l'impedisca qualche accidentale cagione) non trouerete suariare vn neo la figura dalla descrittaui. Che più? se vi prenderete la curiosità di osseruare alcun'altra delle variazioni, che frequenti succedono, non solo nella figura di questo, mà anco in quella degli altri Sali, son sicuro, che da ciò, che v'hò esposto ne nasceranno tanto chiare le ragioni, che ben potrete conoscere la necessaria connessione dell'effetto colla sua causa, e renderui sempre più certi della verità del mio assunto.
      Mà già sento susurrarmi all'orecchio due grandissime difficoltà. La prima si è, che toccandosi le piramidette solo ne' lati, nè mai addattandosi insieme i piani, non può trà esse supporsi vna tal'vnione (quale succederebbe, se le superfizie si combaciassero esquisitamente l'una con l'altra) che pare necessaria per rendere ragione della solidità, e di vna tal quale durezza, che nei Cristalli del Sale s'osserua. La seconda è, che gli è ben vero, che vna piramide triangolare può dividersi in altre due simili trà di se, & all'intera, & in altrettanti prismi triangolari, ogn'vno de' quali può subdiuidersi in trè altre piramidi; mà tutte queste non ponno essere, nè simili frà di se, nè eguali, e volendo imaginarsi vna piramide composta d'altre situate, ò nella predetta, ò in qualsivoglia maniera, non empiono queste lo spazio, lasciando frà l'vna, e l'altra alcune vuote porosità.


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Domenico Guglielmini e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1914 pagine 188

   





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