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      XIX. Senonchè, vuolsi ritenere che vi siano tante differenze essenziali quante diverse figure di sali noi arguimmo dalle osservazioni come insite nelle particelle prime; e siccome noi esperimentiamo nei composti salini molto maggiori varietà, è manifesto che queste non derivano necessariamente da un diverso schema delle particelle prime, potendosi invece desumere dalla diversa composizione o dalla misura della composizione. Ond'è che noi distinguiamo i sali in primigenii e in non primigenii o derivati(56). Primigenii diciamo quei sali che, avendo sortito la loro natura direttamente dal Creatore, si differenziano nell'essenza, a vicenda, per la sola diversità di figure che sono nelle loro particelle prime, quali sono i quattro sali predetti; e diciamo derivati quelli che constano di sali primigeni, o soli, o congiunti con altri elementi. In realtà risulta che i sali primigenii devono essere semplici, almeno di una semplicità morale, poichè se ogni differenza consiste nella configurazione delle particelle prime, devesi escludere ogni eterogeneità, la quale importa sempre una proporzione di cose eterogenee frammiste; ed è evidente che questa costituisce le differenze essenziali. Del resto, se vi sia un altro sale primigenio oltre i predetti dell'allume, del nitro, del sale muriatico e del vetriolo, è lecito dubitare, poiché nulla ripugna, a quanto sembra, che vi sia in natura un qualche sale di figura tetraedrica(57), dodecaedrica o simile; siccome però noi non conosciamo dei sali di configurazione siffatta, per quanto consti della loro possibilità, così noi non possiamo stabilire nulla di ciò che essi sono.


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Domenico Guglielmini e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1914 pagine 188

   





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