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      Ma prima che le particelle del sale aderiscano tra loro a vicenda per la mancanza di moto, fa d'uopo che la velocità delle parti del fluido sia in tal modo contemperata che valga bensì a conservare disciolte le particelle del sale che ha assorbito, ma non un numero maggiore, nè a distoglierne altre di nuovo dalle briciole più grosse; il quale stato del fluido è appunto quello in cui i fluidi si dicono saturi delle sostanze disciolte
      (pag. 99, 100, 107, 108, 109).
      Già molto prima di Zantedeschi, il Doderlein sino dal 1838 aveva rivendicata l'opera cristallografica del Guglielmini. Ma io non sono riuscito a trovare l'opera o Memoria del Doderlein.
      Ma non dobbiamo esagerare e credere che con l'opera del Guglielmini si sia costituita la cristallografia; questa certamente senza i lavori di Romé de l'Isle e di Haüy sarebbe ancora nell'infanzia. Allora non era ancora una scienza o un ramo di scienza a sè, come divenne dopo. Non dobbiamo credere che perchè un uomo di ingegno ha emesso un'idea buona o fatta anche una scoperta di importanza abbia con ciò fondata o creata una scienza. Così potremmo dire di tante altre scoperte od utili applicazioni, la cui prima idea la troviamo in qualche cultore della scienza, ma poi se non è ripresa o riscoperta da altri rimane inefficace per la scienza e per le applicazioni.
      Nelle pagine precedenti (V. pag. 457 a 461) io ho fatto chiaramente vedere come il Romé de l'Isle e l'Haüy abbiano esposto nelle loro opere le stesse e precise idee del Guglielmini, in alcuni punti quasi con le stesse parole, senza mai ricordare il nostro naturalista.


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Domenico Guglielmini e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1914 pagine 188

   





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