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      Egli considerava che la grande varietà di forma era dovuta allo sviluppo di facce secondarie, diverse da quelle della forma primitiva. Egli così collegò il lavoro degli osservatori precedenti, consolidò i principî espressi da Guglielmini con misurazioni di valore reale ed emise l'ipotesi addizionale di una forma fondamentale o primitiva
      .
      Questo a me pare sia il modo di scrivere qualche pagina di storia della scienza.
      Nel caso attuale mio, il porre nella sua vera luce il merito scientifico di un uomo, credo sia altissimo dovere; non è chauvinisme, non è nazionalismo, ma giustizia. Però tutto ciò va fatto con prudenza, con ponderatezza, con corredo di fatti indiscutibili.
      Io desidero raggiungere, riguardo al Guglielmini, il medesimo scopo che ho raggiunto per Avogadro, per Malaguti, per Biringucci, per Chiozza, per Francesco Selmi e per Volta; cioè di persuadere gli onesti cultori della scienza ad assegnare ad ogni predecessore il vero posto che gli è dovuto nella storia della scienza. Selmi, ora, dopo la pubblicazione del mio lavoro storico del 1910-1911, è ricordato onorevolmente nelle prime pagine dei nuovi e migliori Trattati sui Colloidi; prima, mai. Così dovrà avvenire di Guglielmini: nelle prime lezioni e nelle prime pagine di tutti i Trattati di mineralogia e di chimica, ove trattasi di cristallografia e dei sali, il nome di questo Nostro non dovrà mancare.
     
      3) Ricerche di medicina.
     
      Guglielmini era medico di gran valore ed alcune sue osservazioni riguardanti l'anatomia o la fisiologia sono ancora ricordate ora.


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Domenico Guglielmini e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1914 pagine 188

   





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