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      Ma nel 1807-1808 H. Davy riprende e sviluppa le prime ricerche di Berzelius e Hisinger del 1802 e 1806, e scopre i metalli alcalini, confermando così l'antica ipotesi di Lavoisier, che gli alcali erano corpi composti di ossigeno e di un determinato radicale.
      Il Davy, decomponendo la potassa e la soda caustiche in presenza del mercurio mediante la corrente voltiana, ottenne liberi il potassio e il sodio. Questa grande scoperta fece una impressione straordinaria. Lo stesso Davy provò la più viva gioia; e col metodo modificato da Berzelius si ottennero, nel 1808, il calcio, il bario, lo stronzio ed il magnesio.
      Inoltre il Davy, già prima del 1811, aveva dimostrato che l'acido muriatico ossigenato era un elemento, che denominò clorine, ossia, come ora si dice, cloro.
      Queste ricerche del Berzelius e del Davy condussero nel 1808-1809 Gay-Lussac e Thenard ad applicare la corrente voltiana alla decomposizione di molti corpi, impiegando la più grande pila costruita sino allora (600 coppie) e regalata loro da quel gran genio Italico che fu Napoleone I. Per l'azione del ferro sui carbonati alcalini essi ottennero il potassio ed il sodio, e dimostrarono che questi metalli possono combinarsi coll'idrogeno; anch'essi decomposero l'acido borico ed ottennero il boro, tentarono la decomposizione dell'acido fluoridrico, dimostrarono che l'idrogeno fosforato non contiene ossigeno, scoprirono e studiarono l'azione della luce su una miscela di idrogeno e di cloro ed ottennero l'acido cloridrico; infine nel 1811 pubblicarono in due volumi le loro celebri Recherches physico-chimiques faites sur la pile, ecc.


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Jons Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1915 pagine 398

   





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