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      È una Memoria che da sola basterebbe a rendere celebre un chimico.
     
      Torio. - Quando Berzelius nel 1815 faceva l'analisi della gadolinite di Korarvet, trovò questa sostanza solamente in un campione e in piccola quantità, e all'esame che fece nel 1816 con Gahn di alcuni minerali dei dintorni di Fahlun, riconobbe ancora l'esistenza di questo metallo in due minerali: nel fluoruro di cerio e nel fluoruro doppio di cerio e di ittrio. Però non vi scoprì il torio, che fu confuso coll'ittrio. Fece una esposizione di questa scoperta nel vol. V dei suoi Afhandlingar (e in Ann. of Philos., t. IX, p. 452). Berzelius l'ottenne allo stato di ossido e non potendolo ridurre col carbone, lo considerò come analogo alle terre, e chiamò quest'ossido thorina classificandola insieme allo zircone(160).
      Nel 1830 Berzelius analizzò un nuovo minerale trovato nella sienite, nell'isola di Löv-ön presso Brevig in Norvegia. A questo minerale, trovato nel 1828 dal ministro dei culti Esmarck, diede il nome di thorite e al nuovo ossido o nuova terra che conteneva diede il nome di thorina (nome già dato da lui ad un minerale di ittrio) e dal fluoruro di torio e potassio scaldato col potassio ottenne il nuovo metallo libero, che denominò thorio (dal nome dell'antico dio scandinavo Thor); ne determinò il peso atomico e studiò i principali composti. Tutti sanno l'importanza che hanno oggi i sali di torio.
      Della sua scoperta del torio, che fu confuso coll'ittrio, fa cenno Berzelius sino dal 1829 in una lettera del 29 giugno a Dulong.


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Jons Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1915 pagine 398

   





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