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      Io fui condotto a queste ricerche da alcune esperienze che facevo per determinare la quantità dell'ossigeno nell'ammoniaca. Durante queste esperienze, mi avvidi che in tutti i muriati, di cui la quantità d'acido muriatico era stata determinata secondo l'analisi del muriato d'argento fatta da Bucholz e Rose, la parte della base che saturava una certa quantità d'acido conteneva la stessa quantità di ossigeno. La stessa cosa avvenne pei solfati, determinati secondo l'analisi del solfato di barite fatta da Bucholz, quantunque nel resto queste due serie non si accordassero bene, neppure nei casi in cui la determinazione di uno di questi acidi in un sale era stata fatta in altro modo. Inoltre, io trovai nei muriati di piombo e di rame con eccesso di base, che l'acido prendeva per saturazione quattro volte tanto di base che nei sali neutralizzati. Tutte queste particolarità dovevano provenire da una causa, che io speravo di scoprire sottomettendo ad un esame rigoroso la composizione di parecchi di questi corpi.
      Mentre io ero occupato in questi lavori, mi caddero sotto gli occhi le esperienze di Wollaston(200) sui sali aciduli, riguardo all'ipotesi di Dalton, che quando i corpi possono combinarsi in proporzioni diverse, queste proporzioni sono sempre una moltiplicazione semplice di 1, 2, 3, 4, ecc., col peso di uno dei corpi, il che pareva confermato anche dalle esperienze di Wollaston. Questo modo di considerare le combinazioni dei corpi getta già a primo sguardo una tale luce sulla dottrina delle affinità, ch'esso può considerarsi come il più gran passo che la chimica abbia fatto verso il suo perfezionamento come scienza, se l'ipotesi di Dalton può essere provata.


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Jons Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1915 pagine 398

   





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