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      (319) se ne serve per spiegare la formazione dei numerosi derivati clorurati ottenuti dall'etere, ecc.
      La teoria dei radicali ha reso alla scienza degli importanti servizi e fu punto di partenza per molte ricerche importanti.
      La teoria dei radicali, come era intesa allora, non era in fondo che una estensione, un'applicazione della grande teoria elettrochimica generalizzata da Berzelius nel suo sistema dualistico elettrochimico. I joni attuali rappresenterebbero idealmente gli antichi radicali etile, metile CH3, ecc.; i solfati si consideravano come:
      H2(SO4),
      H
     
      }
     
      (SO4),
      K
     
     
      K2(SO4)2;
     
      e gli eteri come:
      CH3.H.SO4,
      (CH3)2.SO4, ecc.
     
      Composti copulati. - Due sostanze, secondo Berzelius, possono reagire tra loro dando origine ad un composto più stabile, più intimo che non sia quello che si formano tra gli acidi e le basi cioè i sali. Questo avviene specialmente per l'azione di acidi minerali energici sulle sostanze organiche: l'acido solforico, ad esempio, reagendo su diverse sostanze organiche, dà origine a dei solfoacidi che non precipitano più colla barite. La riunione dell'acido colla sostanza organica è così intima che l'acido solforico non è più svelabile dalla barite.
      Gerhardt aveva già fatto questa osservazione(320) e questi nuovi acidi, sino dal 1839, egli aveva denominati acidi copulati o, come disse poi Dumas: acidi coniugati. Gerhardt li chiamò anche prodotti di accoppiamento. Vi è sempre eliminazione di acqua. Berzelius, che prima non aveva accettata l'idea di Gerhardt, in seguito l'adottò e classificò fra i corpi copulati un gran numero di sostanze(321). Il corpo che è in combinazione coll'acido è chiamato da Berzelius la copula(322). Per esempio, considerò l'acido tricloroacetico come un acido copulato dell'acido ossalico C2Cl3.C2O3.HO.


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Jons Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1915 pagine 398

   





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