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      Coincidenza magnifica: fu il fatto scoperto ed osservato da Berzelius che l'acido racemico ha la stessa composizione chimica dell'acido tartarico ordinario, che decise l'illustre chimico a riunire questo ed altri casi simili sotto un punto di vista generale ed a creare ì nomi di: isomeria, metameria, polimeria. Lo studio dell'isomeria ebbe un'importanza enorme. Ebbene, fu lo studio dello stesso acido racemico che condusse il Pasteur nel 1848 (l'anno della morte di Berzelius) a scindere quest'acido nei due acidi tartarici, cioè nell'acido tartarico destrogiro ordinario e nell'acido sinistrogiro. I due acidi, destro e sinistrogiro, hanno molte proprietà simili, ma l'uno devia la luce polarizzata a destra e l'altro a sinistra. La molecola di questi acidi doveva dunque avere una struttura spaziale diversa. E van't Hoff e Le Bel, nel 1874, crearono la stereochimica, in base quindi alle ricerche di Berzelius e di Pasteur(335).
     
      X.
     
      Isomeria - Metameria - Polimeria e Allotropia - Ozono.
     
      Anche in questi studi si scorge l'unghia del leone. Anche qui chiaramente si manifesta quanto la mente del Berzelius fosse una mente generalizzatrice per eccellenza. A lui non sfuggiva nulla delle relazioni fra la composizione e le proprietà dei corpi.
      L'isomeria quale l'intendiamo oggi non poteva essere conosciuta dal chimico se non dopo il periodo in cui si iniziò lo studio della composizione quantitativa dei corpi; studio che fu iniziato da Lavoisier, poi seguito dalle ricerche di Proust, Berthollet, Wollaston, ecc., ma principalmente di Berzelius.


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Jons Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1915 pagine 398

   





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