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      La causa di questa trasformazione era altrettanto problematica quanto quella delle secrezioni nel corpo organizzato.
      Thenard scoperse allora il perossido d'idrogeno, liquido i cui elementi sono assai debolmente combinati. Gli acidi non vi producono nessun cambiamento, gli alcali, invece, vi fanno nascere una tendenza alla decomposizione, una specie di fermentazione che torna a produrre acqua, in seguito a sviluppo d'ossigeno. Ma ciò che maggiormente interessa si è che lo stesso effetto si ottiene per l'azione di diversi corpi solidi, insolubili nell'acqua, tanto organici quanto inorganici, come il perossido di manganese, l'argento, il platino, la fibrina proveniente dal sangue. Il corpo che determina la decomposizione non viene alterato, non agisce come elemento di un nuovo composto, ma in virtù di una forza particolare inerente alla sua massa e che, quantunque sconosciuta nella sua essenza, ci è dimostrata per i suoi effetti.
      Poco prima della scoperta di Thenard, H. Davy aveva osservato un altro fenomeno, di cui non si riconobbe subito l'analogia col precedente. Egli trovò che il platino, scaldato ad un certo grado e messo in contatto con una miscela di vapor d'alcol o di etere e aria atmosferica, possedeva la facoltà di determinare e di mantenere la combinazione di questi corpi, mentre l'oro e l'argento non avevano questa proprietà. Poco dopo, Ed. Davy scoprì una preparazione di platino, di grandissima divisione meccanica, che, a temperatura ordinaria e umettata di alcol, aveva la facoltà di diventare incandescente per la combustione dell'alcol, trasformando, nello stesso tempo, quest'ultimo, per ossidazione, in acido acetico.


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Jons Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1915 pagine 398

   





Thenard Davy