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      Seguì allora la scoperta di Döbereiner, la più importante di tutte. Egli dimostrò la proprietà che ha la spugna di platino, d'infiammare spontaneamente una corrente di idrogeno proiettata nell'aria; fenomeno, che le ricerche di Thenard e Dulong estesero a parecchi altri corpi, sia semplici, sia composti, con questa restrizione però che, mentre il platino, l'iridio e qualche altro metallo simile, agiscono a temperature inferiori a zero, altri corpi, come l'oro e più ancora l'argento, esigono temperature molto superiori, e il vetro stesso esigeva una temperatura di più che 300°.
      Così, questa proprietà, considerata dapprima come un modo di agire eccezionale, apparve una proprietà generale, ma diversamente graduata, di tutti i corpi, e di cui fu possibile trar partito nell'applicazione. Noi sapevamo, ad esempio, che nell'atto della fermentazione, nella conversione dello zucchero in alcol e acido carbonico, la parte che prende la sostanza insolubile chiamata fermento e che si può sostituire, sebbene con minor successo, con fibrina animale, albumina, materie caseose, ecc., non poteva venir spiegata con una reazione chimica fra le affinità dello zucchero e del fermento, e che nessun altro effetto nella natura inorganica le assomigliava tanto quanto l'azione del platino, dell'argento o della fibrina, per decomporre il perossido d'idrogeno in ossigeno e acqua. Era quindi naturale supporre qui un modo di agire analogo. La trasformazione dell'amido in zucchero, per mezzo dell'acido solforico, non era ancora stata coordinata ai fatti precedenti; tuttavia la scoperta della diastasi (annunziata nel Jahresb. del 1833), sostanza che agisce sull'amido in modo analogo ma con maggiore energia, portò l'attenzione su questa analogia, che fu definitivamente provata dalle ricerche ingegnose di Mitscherlich sulla, formazione dell'etere.


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Jons Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1915 pagine 398

   





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