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      Mi reca maggior meraviglia il fatto che anche Berzelius, tanto studioso di Lavoisier, non ricordi questa Tabella quando discorre delle leggi delle proporzioni definite e multiple.
      Lavoisier aveva previsto che gli alcali e le terre alcaline erano corpi composti di ossigeno e di un metallo. Nel suo Traité élémentaire de Chimie, 1789, t. I, pag. 174, scriveva: "Egli è probabile che noi non conosciamo se non una parte delle sostanze metalliche esistenti in natura; tutte quelle, ad esempio, che hanno più affinità per l'ossigeno che col carbonio, non sono suscettibili di essere ridotte allo stato metallico e non devono presentarsi ai nostri occhi che sotto forma di ossidi, che sono poi le nostre terre. Egli è probabilissimo che la barite, che noi mettiamo nella classe delle terre, sia in questo caso, i suoi caratteri la ravvicinano molto agli ossidi metallici. È possibile, a rigore, che tutte le sostanze, alle quali noi diamo il nome di terre, non siano che degli ossidi metallici, irriducibili, coi mezzi che noi impieghiamo".
      E più innanzi, a pag. 179-180, scriveva:
      Egli è probabile, che le quattro terre salificabili che noi abbiamo nominato più sopra (barite, calce, magnesia, allumina, alle quali nella Tabella aggiunse la silice), contengano dell'ossigeno, e che sia per questo latus che esse si uniscono agli acidi. Questa considerazione parrebbe appoggiare ciò che io precedentemente ho detto delle terre, cioè che queste sostanze non sarebbero altra cosa che dei metalli ossidati coi quali l'ossigeno ha più affinità che non ne abbia il carbone e che perciò sono irriducibili.


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Jons Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1915 pagine 398

   





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