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      Intorno all'acido racemico egli scriveva, il 20 luglio 1830, a Dulong: "Recentemente io ho ottenuto dei risultati assai curiosi analizzando un acido vegetale che si trova, insieme all'acido tartarico, nel tartaro del vino. È l'acido di cui Gay-Lussac ha dato alcune notizie negli Annales de Chimie da alcuni anni e che prima di lui era conosciuto in Germania col nome di acido dei Vosgi (Voghesensäure). La mia analisi dell'acido tartarico differisce da quella di Proust, nei risultati del quale io ho una grande fiducia, e allora io ho ripetuto le mie analisi ed ho confermato il risultato di Proust. Ma nel tempo stesso ho ripreso l'analisi di quest'acido detto dei Vosgi e vi ho trovato la stessa composizione ed il medesimo peso atomico dell'acido tartarico ordinario, benchè i suoi caratteri chimici e la forma dei suoi sali cristallizzati differiscano essenzialmente da quelli dell'acido tartarico e dalla forma dei tartrati......".
      E più avanti: "Queste nuove idee richieggono una nomenclatura a parte ed io propongo di chiamare questi corpi isomeri (dalla parola greca ismeros) o modificazioni isomere. Per distinguerli gli uni dagli altri io uso la parola parà, dicendo, ad esempio, acido fosforico, acido parafosforico, acido paratrartico, paracianico, ossido parastannico. Noi conosciamo già delle numerose modificazioni isomere, ma è probabile che la materia organica ce ne faccia conoscere più ancora dei composti inorganici. Così, ad esempio, i due stati dell'albumina, vale a dire lo stato solubile e lo stato coagulato, sembrano essere modificazioni isomere".


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Jons Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1915 pagine 398

   





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