Pagina (9/102)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - Sarà il popolo che lo chiamerà Generale - sarà la storia che lo chiamerà eccelso capitano - ma intanto l'umanità non godrà il frutto dei trionfi di quel genio di guerra, e forse acquisterà stentatamente in un secolo quanto poteva dare a lei il Duce glorioso in due delle sue miracoloso campagne.
      Piuttosto è da meravigliarsi che l'onesto Sequi nello strano incontro, nella fisionomia speciale, nei capelli lunghi ed inanellati, nella barba bionda, e più che tutto nel fascino singolare che sapevano destare l'accento e lo sguardo di lui, non sospettasse il profugo illustre nel modesto ospite del mugnaio. Forse ne dubitò in modo confuso, e da ciò fu mosso alla passionata domanda.
      Si scossero i due incogniti a quella esclamazione di affettuosa premura, e il più attempato di loro, alzatosi in piedi, fissò i suoi occhi negli occhi del Sequi, e dopo un lampo di esitazione si slanciò a braccia aperte verso di lui dicendo: "Amico, Garibaldi è nelle vostre braccia."
      Quale effetto producesse la generosa confidenza nel giovane ingegnere non è da dirsi. Pensò all'ardua impresa che la fortuna gli offriva, alle soldatesche austriache che occupavano ogni città, ogni paese di Toscana, agli amici che perseguitati essi pure non avrebbero potuto prestare l'opera loro, alle poche conoscenze di cui poteva disporre come quasi nuovo del luogo, e pensò anche alla difficile riuscita del salvamento, che, se sortiva esito fausto, era tale da meritarne eterna lode, se avverso, avrebbe portato sul di lui capo la persecuzione dei tristi e forse l'esecrazione dei buoni.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Dal Molino di Cerbaia a Cala Martina
Notizie inedite sulla vita di Garibaldi
di Guelfo Guelfi
Salvatore Landi Firenze
1889 pagine 102

   





Generale Duce Sequi Sequi Garibaldi Toscana