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      - Traversò il giovane l'anticamera estatico delle maniere affascinanti, del fare semplice e modesto dell'Eroe, o questa volta non vide neppure le inappuntabili uniformi, che ingombravano ancora la sala, e solamente scendendo le scale col cuore gonfio dall'emozione provata, pensava a quel Generale che riceveva i suoi ufficiali in tenuta così lontana da quella d'ordinanza, e che interrompeva senza riguardi un rapporto per andare a prendere per la mano un semplice volontario, l'unico merito del quale consisteva nell'essere figlio di chi gli aveva salvata la vita, quando il governo di quei signori gallonati lo aveva cercato a morte. - Triste e singolare mutabilità delle cose umane!
      Angiolo Guelfi, poi non rivide il Generale che nel 1862 a Pisa, ed anche perchè da lui stesso ricercato per mezzo di Girolamo Martini. - Ebbe le stesse difficoltà del Sequi per essere introdotto, che cessarono però quando al figlio Menotti disse con voce grave "non allignare in uomo dei suoi anni curiosità puerile, bensì essere ivi per obbedire ad un ordine del Generale;" ebbe anch'esso liete accoglienze e dimostrazioni infinite di gratitudine, e fu dallo stesso Garibaldi presentato come suo liberatore al figlio Menotti, che lo abbracciò con trasporto quando si sentì dire: "Vedi, a questo amico tu devi la vita di tuo padre." E certamente deve avere narrato lo stesso ad un signore inglese ivi presente, poichè questi, dopo avere ascoltato attentamente Garibaldi che parlava nella di lui lingua nativa, corse a stringere e squassare ad Angiolo Guelfi la mano con vivacità mista alla consueta compassatezza britannica, parlandogli con calore in inglese, lingua che il Guelfi non conosceva, e a cui rispondeva con monosillabi tronchi, e colla sua solita grave indipendenza di fare; contrasto singolare di cui rise lo stesso Generale, che nell'accomiatarsi dal Guelfi gli strinse la mano, e gli consegnò un suo ritratto fotografico, sotto al quale aveva scritto di sua mano queste parole: "Al mio carissimo amico Guelfi Angiolo.


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Dal Molino di Cerbaia a Cala Martina
Notizie inedite sulla vita di Garibaldi
di Guelfo Guelfi
Salvatore Landi Firenze
1889 pagine 102

   





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