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      Intanto Riccardo Lapini e Biagio Serri armati di fucile si erano appostati in un piccolo boschetto vicino alla casa poderale detta Le Malenotti, e quivi aspettavano da poco tempo, quando ad un tratto sentirono rotto il cupo silenzio della notte dallo scalpitar di due cavalli che si avvicinavano dalla parte di Massa Marittima, e poco dopo videro passare a poca distanza dal bosco nel quale erano appiattati, due gendarmi a cavallo in perlustrazione. - L'inaspettato incontro turbò i due patriotti, e non pensando che allo scopo pel quale si trovavano colà, cioè la salvezza del Generale, alzarono i cani dei loro fucili, ed erano per esplodere sui malcapitati gendarmi, quando un barlume di riflessione li trattenne, e seguirono silenziosi e guardinghi i due soldati fiancheggiando la via fino alla biforcazione della strada di Volterra da dove aspettavano Garibaldi, e pronti a fare fuoco se i due gendarmi avessero preso per quella parte; ma essi continuarono la via di Siena, e se avessero saputo il pericolo che sfuggivano, si potevano dire fortunati davvero, chè sarebbero stati due vittime, sotto i colpi aggiustati e sicuri dei due massetani, e quando anche per un caso insperabile fossero fuggiti da quello, avrebbero trovato poco dopo altro pericolo anche più serio nel baroccino del Martini. - E questo buon vecchio ha assicurato di poi, che se avesse avuto l'incontro dei gendarmi, avrebbe per il primo, e subito, fatto fuoco colle pistole di cui era armato, e il come sarebbe andata a finire non è dubbio, se si pensa che i compagni del Martini si chiamavano Garibaldi e Leggero.


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Dal Molino di Cerbaia a Cala Martina
Notizie inedite sulla vita di Garibaldi
di Guelfo Guelfi
Salvatore Landi Firenze
1889 pagine 102

   





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