Pagina (209/1183)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Nè siffatto ragionamento è destituito di verità, se non che, invece di giovare alla conseguenza che ne deducono, le nuoce. Di vero, invece di precipitare la umanità a corsa, dove non le basteranno le piante, vediamo un po' se ci fosse verso d'incamminarla mano a mano verso il meglio: se fu cieca e brancolò per tenebre, perchè volere che duri cieca a brancolare per non sopportabile luce? Quando lo schiavo rompe la catena, la sua libertà appare vendetta e delirio(150); l'adopera in usi pessimi, finalmente si spossa, e allora di leggieri è restituito al pristino stato.
      I governi costituzionali pertanto, purchè sinceri (e qui, secondo me, è dove giace nocco), si adattano meravigliosamente alle attuali condizioni della società, nè virtuose tutte, nè corrotte tutte, e piuttosto penzolanti di qua che di là; eglino somministrano forme abbastanza late, dove si può, senza scosse, camminare al meglio; impresa non superiore alle nostre spalle, e però non disperata; sistema nel quale capendo democrazia, aristocrazia e monarchia, l'azione popolare nel progredire vi si afforza con la pratica dei negozj pubblici, con le virtù, e soprattutto col diminuire l'amore per sè, ed estendere l'amore per la patria. In questo modo si evitano le cadute, più dure che non è soave il salire; quello che si acquista si mantiene; delle riforme sociali si promuove quel tanto che i costumi sono apparecchiati a ricevere. La umanità è corpo grave, disacconcia a moti repentini; e quando tu la costringi a saltare, corre rischio che si rompa le gambe o che affranta si accasci.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183