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      Nel N° del 15 aprile, dico: "La monarchia costituzionale offrirci palestra bastevole a istruirci nella scienza dei Governi."
      Capitale poi apparisce la dichiarazione diretta agli elettori, stampata nel N° 2 maggio del medesimo Giornale: "Qualunque sieno i pensieri individuali, verun cittadino puņ imporre a forza la sua opinione al Popolo, arbitro supremo del modo col quale intende reggersi. La tirannide non porta sempre corona di oro; qualche volta la vidi col berretto frigio: la sfidai sotto il primo sembiante; saprņ combatterla, alla occasione, sotto il secondo. Per me, il migliore Stato č il meglio governato secondo i desiderii, i bisogni, e le condizioni attuali del Popolo. Perņ, ove il Popolo si accomodi al governo costituzionale, e prosegua di affetto il suo Principe benemerente, a me non repugna, mandatario fedele, sostenere la Monarchia, purchč Costituzionale davvero."
      Eletto Deputato, fra le infinite allegazioni basti una sola, quella raccolta dalla medesima Istruzione, allegata dalla stessa Accusa, la quale prescelgo per la data, che appartiene al tempo in cui tornava da avere composto la scompigliata Livorno, e per la dimostrazione dei principii politici, che me legavano allora allo scrivente; ed č la lettera direttami nell'11 ottobre dal Deputato Pigli. "Assisti con attenzione al gran dramma; e quando sarai chiamato, sii presente. Noi vogliamo la Costituzione sincera, e la strada di ogni civile progresso, sgombra da ogni impaccio di vile egoismo. - Se occorre, scrivimi.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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