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      Accorda col Decreto del 10 giugno del 1850 il secondo Decreto del 7 gennaio 1851 ai § 5, 7, 8, 10. L'Atto di Accusa del 29 gennaio 1851, ampliando il quadro nei § 4 e 5, dalla rivoluzione siciliana precedente, e dalla milanese susseguente lo Statuto, dalla Repubblica proclamata in Francia, dalla guerra lombarda, dai suoi infortunii ricava argomento, ed è vero, per mostrarci una maniera di gente, mal paga delle riforme costituzionali, aspirare alla Repubblica, e scuotere profondamente nelle viscere la Italia.
      E l'Accusa poteva aggiungere la rivoluzione di Vienna, la ungherese, la badese, le zuffe sanguinosissime di Berlino, tutta la Germania avvolta in giro dal turbine rivoluzionario; - la prossima Roma: proximus ardet Ucalegon.... Europa tutta in fiamme!
      L'Accusa poi, dando saggio delle opere di questa fazione, rammenta le declamazioni per le piazze e pei Circoli, e la licenza della stampa; - rammenta l'ardire del nizzardo Trucchi di decretare, nel 30 luglio, sotto Palazzo Vecchio, la decadenza della Monarchia, lo scioglimento delle Camere, e la istallazione di un Governo Provvisorio, di cui chiamava a far parte Guerrazzi e Pigli (ma non rammenta che con noi erano indicati Gino Capponi, Neri Corsini, e Giuseppe Giusti(212); e molto meno rammenta che, lasciato stare liberissimamente dai Ministri precedenti, fu, da me assunto al Potere, e per quel fatto, esiliato di Toscana il signor Trucchi); non tace dello incendio della carrozza del Generale Statella; e i fatti livornesi del 25 agosto, e la orribile sventura del 2 settembre.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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