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      Paura è codardia di animo, che aombra o per immaginativa, o per cose, che non abbiano potenza far male: timore denota la giusta estimazione che gli uomini, comecchè fortissimi, fanno del pericolo sovrastante:
     
      Temer si dee di sole quelle cose,
      Che hanno potenza di fare altrui male;
      Delle altre no....
     
      avverte Dante nostro; e la distinzione fra timore e paura fu notata dal Grassi, confermandola con esempii elegantissimi(259).
      Ora, quando prima venne il Popolo nell'Assemblea, bene sta che io non ne avessi paura; conosciuta poi la sua furia, e considerate le arti pessime, che altri poteva adoperare per indirizzarla a mio danno, sarebbe stata stupidezza non raccogliere dentro di me il prudente timore. E, se male non iscorgo, parmi sul futile argomento dell'Accusa avere adoperate parole già troppe.
      Io per me ho tanta opinione nella intelligenza del Senatore Corsini, che non dubito punto asserire ch'egli si sarebbe astenuto dal suo discorso, dove lo avessero informato della deliberazione presa dal Popolo, e dello impeto col quale la pretendeva eseguita, minacciando chiunque, anche con parole, gli si fosse opposto. - Supponiamo che la proposta del Senatore Corsini fosse stata accettata, che cosa ne sarebbe avvenuto? La fazione, il Popolo, la turba insomma, che comandava sovrana, incitata dall'ostacolo, chiamando me e il Senato traditori, ci avrebbe condotto a fiero passo. La proposta Corsini pareva ed era una sfida contro al Plebiscito decretato in piazza dalla moltitudine onnipotente; così saremmo andati incontro ai danni che più c'importava evitare; la società si perdeva.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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