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      Più tardi sarete chiariti come uomini di Stato, politici e storici, giudichino le parole e i fatti di tale che, circondato da esercito devoto, non nutriva timore alcuno di sè, poco della Patria!
      Mi giovi qui pure riportare la pittura, comunque sfumata, che di cotesti tempi fece il Conciliatore, non sospetto di parzialità col Governo; e chiunque ha mente giudichi della verità delle mie parole:
      Questo commuoversi continuo delle moltitudini; questo accorrere su le piazze levando a rumore il Paese; questo gridare di popolo minuto contro i popolani grassi che rappresentano la defunta aristocrazia; questo fare scendere sovente il Governo di Palazzo e condurlo a deliberare sotto la Loggia dell'Orgagna, ci rende immagine viva dei tempi dell'antica Repubblica di Firenze, la quale ebbe vita continua di tumulti, di fazioni e di commuovimenti.
      Considerando il riguardo che non si scompagnava allora dal cauto Giornale, parmi che possiamo comprendere le apprensioni dei cittadini, lo impeto delle moltitudini, e il pericolo continuo nel quale versava il Governo.
     
     
     
      XXIV.
     
      Spedizione di Portoferraio, e di Santo Stefano.
     
      Desumo la storia di queste due accuse dal Decreto del 10 giugno, facendovi le aggiunte e correzioni opportune dietro il confronto del Decreto del 7 gennaio e l'Atto di Accusa del 25 detto 1851.
      È luogo a ritenersi che a questo punto non si arrestasse la Rivoluzione, ma che, presentendo prossima l'ora del riscatto, i Circoli, coadiuvati dalle furiose declamazioni della stampa, si dessero a presentare petizioni per la cacciata dello stesso Principe dal suolo toscano.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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