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      Rammentatevi l'artefice che ha bisogno di aver sempre rovente il ferro per foggiarlo secondo la propria intenzione. Solo in questa intimità tra il Popolo e voi, solo dentro a quest'aura di rivoluzione e di entusiasmo sono possibili le forti cose, a operare le quali oggi voi foste chiamati." Padroni di tutto, è da credersi che non si rimanessero ai soli consigli commessi alle pagine infiammate del loro Giornale, ma sì alle parole aggiungessero lo esempio.
      Se nel primo giorno il Circolo fiorentino facesse forza, e poi, uditelo un po' dal Giornale che ne registrava gli atti e i concetti: "Armi al Circolo del Popolo, legione sacra che stette sempre al primo posto ogni qualvolta occorse combattere i nemici del Paese, ogni qualvolta occorse spingere la bilancia delle nostre sorti che pendeva incerta....(279)" I vecchi consigli di violentare il Governo praticavansi. -
      Voi desumete prova che nei primi giorni non mi era dato oppormi apertamente in nulla, dal rimprovero che mi muovono, il 15 febbraio, "di non volere dichiarare la Repubblica, perchè la Repubblica bandisce decaduto Leopoldo, e di ostare alla Unione con Roma per amore della autonomia toscana, della quale dieci giorni indietro vi mostravate poco curante." Il giorno 8 mostrarsi poco curante era tutto quel più, ed anche non senza molto pericolo, che potesse farsi(280).
      Voi non volete dichiarare Repubblica, perchè la Repubblica dichiara decaduto Leopoldo, e la decadenza di Leopoldo porterebbe intervento, invasione, abbassamento di stemmi inglesi e francesi, e tutte le diavolerie immaginabili.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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