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      I Rivoluzionarii in Francia avevano, a vero dire, seguito grande nell'Assemblea legislativa in virtù dei Deputati che per sedere sopra i più eccelsi scanni si chiamavano Montanari, e per la pressione delle conventicole; e nonostante questo, non pareva loro essere sicuri a bastanza, ove del tutto non la riducevano in servitù. Se l'Assemblea voleva vivere, doveva rassegnarsi, ed essere nelle costoro mani quasi un suggello, per legalizzare le immanità che si accingevano a commettere. Così, per siffatto disegno, la Comune accanto all'Assemblea a poco a poco diventò Governo; in seguito più che Governo. Nel Palazzo Municipale si radunarono i più violenti; di là spaventarono, quivi usurparono, là ordirono in segreto quanto in palese non avrebbero mai osato, non che fare, dire.
      Qui fra noi mancava l'Assemblea. La eletta con l'antica legge elettorale, oltre all'essere stata disciolta per volere del Popolo, nè si sarebbe attentata di adunarsi, e se adunata, avrebbe fornito materia allo infuriare della moltitudine, che pure si voleva attutire. Ora io ho veduto che per placare il toro, non gli si agita mica davanti gli occhi la bandiera vermiglia che odia, e trema; ed è eziandio così da avvertirsi, come da evitarsi che le prime offese chiamino le seconde; imperciocchè la vittoria insuperbisca, e quello che ti riesce ottenere dalla paura, che poca o molta accompagna sempre la prima esperienza della forza, invano chiederai dopo la prova riuscita prosperosa per coloro che intendi reprimere.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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