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      E avvertite, che non per ordine dell'Assemblea, ma in onta sua, fu commessa la strage. I violenti l'avevano soverchiata instituendo Governo fuori del Governo, per quei tempi onnipotente quanto feroce. La Francia spaventata imparò lo eccidio del settembre per via di questa Circolare spedita dal Comitato di Salute Pubblica col sigillo del Ministro della Giustizia:
      Prevenuto che torme di Barbari si avanzavano contro la Francia, la Comune di Parigi usa diligenza ad informare i fratelli di tutti i Compartimenti come una parte degl'iniqui cospiratori detenuti nelle prigioni è rimasta spenta per virtù del Popolo. Comparve necessario questo atto di giustizia
      (e sempre giustizia rammentasi da coloro che meno vogliono e sanno adoperarla) "per contenere con la paura le legioni dei traditori chiuse dentro le mura, mentre stavamo in procinto di muovere contro il nemico; e il Comitato non dubita che il Popolo di Francia, dopo la serie dei tradimenti lunghissima la quale lo spinse su l'orlo dello abisso, si studierà imitare questo partito tanto vantaggioso quanto necessario, e dirà come il Parigino: - Noi correndo contro al nemico non lasceremo dietro a noi scellerati che scannino le nostre mogli ed i nostri figliuoli...!"
      I posteri incolpano meritamente la memoria del Danton, come partecipe ed eccitatore di cotesti misfatti; ed è da credere che dove risolutamente vi si fosse opposto, forse gli sarebbe venuto fatto stornare tanta sciagura dalla Francia, tanta infamia dal suo capo; però che la voce del Magistrato sia autorevole a dissuadere le turbe da promiscue stragi, come da qualsivoglia altro atto di efferata barbarie, dalla quale per religione, per educazione e per naturale istinto esse repugnino: e bene ammonisce il signor De Barante nei frammenti citati, che il Danton, stimolando la plebe a insanguinarsi, non fece affatto prova di audacia, bensì di codardia, solita nei capi di parte, che, per mantenersi in favore dei proprii soldati, alle voglie loro, quantunque disordinate, sempre vilissimamente acconsentono.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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